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Guai a chi ci toglie la Croce Verde Valdaso

da “Il Resto del Carlino” – 22 Giugno 2013

ASSEMBLE. Residenti arrabbiati, l’assessore regionale Malaspina dal direttore generale dell’Asur.

Resto-del-Carlino-22-06-2013Massiccia partecipazione cittadina all’assemblea che si è svolta l’altro ieri sera, nella sala Lussu di Altidona, contro l’ipotesi di chiusura della Croce Verde Valdaso in seguito alle norme di riordino dell’emergenza sanitaria territoriale.

Presenti i volontari, il presidente e vice della Croce Verde, Maggini e Giuliani, il presidente regionale Anpas Mezzabotta, diversi amministratori dei comuni della bassa Valdaso e tantissimi cittadini, uniti per dire “no” alla chiusura della sede. Una situazione non definitia, per la quale si cercano chiarimenti con l’Asur e la Regione, ma che ha scatenato la rabbia dei residenti. La gente che vive nella Valdaso e conosce il valore della Croce Verde pretende chiarimenti. Così come pretende di sapere perchè un’entità preziosa per la salvaguardia della salute, che vanta quasi vent’anni di attività, con un resoconto 2012 che vede 1000 urgenze effettuate e circa 37.000 Km, a cui se ne aggiungono 85.000 per il servizio ai disabili, una media di 7 urgenze al giorno e posizionata in una zona strategica del territorio che copre una delle aree più vaste di tutte le pubbliche assistenze della provincia, debba essere chiusa.

Non regge la storia dei tagli all’economia “…perchè – hanno detto i presenti – agire in emergenza significa salvare la vita. E nessuna politica può ledere questo diritto…”. Dall’analisi dei dati sull’attività della Croce Verde, è impossibile credere ad una chiusura determinata dal risparmio economico. “Per il nostro servizio abbiamo chiesto all’Asur un rimborso (per il 2012) pari a 160mila euro. Se venisse chiuso – ha specificato uno dei consiglieri della Croce Verde – il territorio dovrebbe essere coperto da un’altra associazione, che senza subbio costerebbe di più all’Asur. Ma come si può pensare che il nostro servizio venga coperto da altri, quando le pubbliche assistenze di Porto San Giorgio e Sant’Elpidio hanno già i loro territori? Una decisione del genere farebbe crollare l’intero sistema di soccorso”.

La gravità della situazione è stata espressa anche da Mezzabotta, che ieri mattina ha incontrato l’assessore Mezzolani ed i vertici Asur “È necessario portare avanti un discorso tecnico e politico – ha detto – che non esclude modifiche al sistema, da fare con scelte condivise tra le parti per capire come integrare quel che già esiste alle nuove esigenze. Per questo chiederemo il congelamento dell’attuale situazione”.

Nel frattempo l’assessore regionale Malaspina, dopo essersi confrontata con il direttore generale dell’Asur Ciccarelli, ieri mattina ha avuto un incontro anche con il direttore amministrativo Asur, Carelli.

Paola Pieragostini

 

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